sabato 28 settembre 2013

Sisma del 2002, Calabretta: "Lo Stato truffa i cittadini onesti"

Per raccontare questa storia di italica ingiustizia bisogna tornare indietro di qualche anno.
Era la fine del mese di ottobre 2002, alle 11:02 una fortissima scossa, concomitante con l’eruzione del vulcano Etna, scuote la zona jonico-etnea e parte dell’acese, colpendo maggiormente i Comuni di Santa Venerina, Giarre, Acireale, Sant’Alfio, Milo. Il bilancio è catastrofico: centinaia di feriti, 1.300 senza tetto, 3.000 coloro che hanno subito danni.
Per fronteggiare le pesanti ripercussioni della calamità naturale, il Governo Berlusconi decise di dichiarare lo Stato di emergenza, sospendendo il pagamento delle tasse fino al 2005 per i cittadini dei Comuni più colpiti.
Da quella data in poi i cittadini avrebbero potuto pagare il tutto o in un'unica soluzione o in una rateizzazione con 304 rate. Quindi da una parte vi furono coloro che preferirono pagare ugualmente, mentre dall'altra molti decisero di attendere la rateizzazione, e altri -che come spesso accade in Italia- approfittarono della situazione per cercare di non pagare quasi del tutto.
Nel 2007, al fine di incentivare a pagare chi ancora non lo aveva fatto, fu concessa una regolarizzazione: versare i tributi dovuti all’erario ma con uno sgravio del 50%. A questo punto entra in scena il comitato spontaneo “Sisma 2002”, rappresentato dal Dottore Commercialista acese, Rosario Calabretta.
Da allora il comitato di cui sopra si batte contro quella che definiscono una vera e propria “truffa a danno dei cittadini onesti che pagano le tasse”. Per capire meglio di cosa si tratta abbiamo raggiunto al telefono Rosario Calabretta. “Ci troviamo di fronte ad una vicenda di maleducazione fiscale -afferma il portavoce di “Sisma 2002”- come al solito il fesso è chi paga, chi non paga trova sempre una scappatoia. Chi dopo il 2005 ha pagato tutte le tasse è stato trattato in modo diverso da chi non ha pagato e dopo il 2007 ha potuto usufruire di uno sgravio del 50%.”
Questa vicenda, ricorda inoltra Calabretta, ricalca da vicino quella del 1990, quando a seguito di una calamità naturale causata sempre dai movimenti tellurici dovuti all’attività dell’Etna, fu concessa dapprima una proroga per il versamento dei tributi e poi seguirono una serie di sgravi per chi non aveva pagato che arrivarono addirittura fino al 90%. “Oggi -ricorda Calabretta- vi sono molti cittadini che vogliono indietro i soldi che hanno versato, chiedendo pari trattamento con gli altri più avvantaggiati che hanno usufruito degli sgravi. Per questo chiediamo allo Stato di mettersi in regola, anche perché ben tre sentenze della Cassazione hanno dato ragione alle istanze di quei cittadini a tutti gli effetti truffati dall’erario. Sono oltre 70.000 i ricorsi in corso, cosa accadrà quando molti di questi arriveranno alla sentenza? Lo Stato dovrà restituire i soldi con l’aggravio dei tanti interessi”.
Ma a che punto è oggi la battaglia che si è intestata il Comitato “Sisma 2002”?
“Dopo quasi dieci anni di lotte -spiega un quasi rassegnato Calabretta- mi sento un po’ disarmato. Gli alti piani della politica non ci hanno sostenuto, anzi c’è stato una sorta di muro di gomma d’innanzi al quale si sono schiantate le richieste di decine di migliaia di cittadini. Nonostante tutto, comunque, abbiamo coinvolto il Consiglio Provinciale di Catania e tutti i 13 Consigli Comunali dei Comuni dove ricadeva l’area dei cittadini che potevano usufruire degli sgravi. I Consigli -aggiunge Calabretta- hanno votato delle delibere chiedendo giustizia per i propri cittadini onesti e dandomi mandato per difenderli nelle sedi opportune”.
Nel 2011 qualcosa sembrava sbloccarsi, quando il Comitato rappresentato da Calabretta, ormai alla ribalta della stampa nazionale, fu ricevuto dall’allora Presidente della Camera, Gianfranco Fini, il quale si impegnò nell’attenzionare la questione. Il gruppo di Futuro e Libertà formulò anche un’interrogazione al Governo, il quale rispose però che chi aveva pagato non aveva diritto ad alcun rimborso.
“Da allora la nostra battaglia ha subito un duro colpo -spiega un dispiaciuto Calabretta- molti di quelli che tra politici e rappresentanti delle categorie ci avevano dato sostegno, una volta spenti i riflettori dei media ci hanno abbandonati e oggi ci troviamo praticamente da soli. I politici locali che siedono a Roma non ci hanno aiutato e perfino la Confcommercio si è defilata quando abbiamo chiesto aiuto a loro per indire una class action. Questo fa capire -chiosa il portavoce di “Sisma 2002”- che è in gioco una grande partita di ordine non solo economico ma anche morale.
Noi comunque non molleremo finché non sarà fatta giustizia”.


(Alberto Cardillo - I Vespri, 28/09/2013)

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