A Nicosia, altro comune che perderà il Tribunale, il Sindaco è salito sul tetto e da giorni i cittadini si sono dati ad una pacifica ma incessante protesta, nel tentativo di impedire -o quantomeno di rendere difficile- il trasferimento di cose e documenti. Giarre sonnecchia.
Per mezzo di un comunicato, il presidente dell’associazione giarrese avvocati, Giuseppe Fiumanò, ha dichiarato che “la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate da Tribunali ordinari, da Tar e anche da alcune regioni in relazione sia alla legge delega sia ai decreti legislativi che hanno previsto la revisione delle circoscrizioni giudiziarie. Quindi, allo stato attuale, il 13 settembre 2013 entrerà in vigore la riforma e tutte le sezioni staccate di Tribunali saranno soppresse.
Ovviamente questa soppressione porterà maggiori costi per i cittadini che sfortunatamente avranno a che fare con la giustizia italiana, aumenteranno, infatti, le spese di viaggio e le lungaggini burocratiche, nonché molto probabilmente la macchina organizzativa si ingolferà ancora di più, poichè è dalle sette sezioni staccate soppresse, arriveranno a Catania circa dodicimila circa cause in più!
«Si chiude un presidio di giustizia di prossimità – chiosa Fiumanò – gli uffici verranno dismessi per essere trasferiti a Catania dove i locali sono insufficienti per contenere la massa di persone, personale, fascicoli e avvocati che arriveranno. I tempi della giustizia invece di accorciarsi si allungheranno».
Insomma, con la chiusura del Tribunale si chiude un altro capitolo del grande libro delle depredazioni subite da Giarre negli ultimi anni, nella coscienza popolare adesso avanza a grandi passi la temuta chiusura definitiva dell’Ospedale, epilogo di una triste storia su una città che fu epicentro dell’intera fascia jonico-etnea.
(Alberto Cardillo - I Vespri)
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