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Gianfranco Pappalardo Fiumara |
Stavolta, però, non ci sono commistioni tra criminalità organizzata e politici, i protagonisti della presunta vicenda criminosa sono tutti consumati attori della politica ripostese.
Sono tre gli avvisi di conclusione indagine notificati dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Riposto, ai consiglieri comunali Antonino Virgitto e Biagio Daidone e all'ex deputato regionale Nino Amendolia. L’accusa contestata è molto grave: tentata estorsione in concorso.
I tre indagati, secondo quanto emerso dall'indagine coordinata dal sostituto procuratore di Catania Agata Santonocito, avrebbero tentato di estorcere somme di denaro al vice-sindaco di Riposto Gianfranco Pappalardo Fiumara. Quest'ultimo, dopo qualche mese, avrebbe deciso di denunciare tutto alle Fiamme Gialle del Comune marinaro, consegnando ai militari anche delle registrazioni vocali contenenti le conversazioni intercorse con alcuni degli indagati.
Contattato da noi, Pappalardo-Fiumara si è gentilmente concesso per rispondere ad alcune domande.
Maestro Pappalardo-Fiumara, quello da Lei denunciato è un sistema radicato o è la prima volta che si trova in questa situazione?
Per me è la prima volta fortunatamente. Non so se sia radicato! Di certo posso dire che a me è accaduto e sono stati mesi infernali.
Alcuni dei soggetti tirati in ballo in questa vicenda giudiziaria in passato hanno condiviso una parte di percorso politico con Lei. Si è sentito tradito? Con qualcuno avevo un rapporto affettuoso e amicale, con l'ex onorevole avevo già precedenti vicende giudiziarie. Non mi sono sentito tradito dal Virgitto e dal Daidone, piuttosto violentato nella psiche per otto mesi.
Ci saranno ripercussioni dal punto di vista politico su giunta e maggioranza?
Beh! E' sotto gli occhi di tutti. Al sindaco va il grande merito di aver portato onestà al Comune di Riposto prima che la cosa scoppiasse sotto il profilo giudiziario. Riposto vive meglio senza queste persone non crede? Per quel che mi riguarda spero di lavorare con la stessa tenacia che ho nella mia vita e nelle mie cose.
Per me è la prima volta fortunatamente. Non so se sia radicato! Di certo posso dire che a me è accaduto e sono stati mesi infernali.
Alcuni dei soggetti tirati in ballo in questa vicenda giudiziaria in passato hanno condiviso una parte di percorso politico con Lei. Si è sentito tradito? Con qualcuno avevo un rapporto affettuoso e amicale, con l'ex onorevole avevo già precedenti vicende giudiziarie. Non mi sono sentito tradito dal Virgitto e dal Daidone, piuttosto violentato nella psiche per otto mesi.
Ci saranno ripercussioni dal punto di vista politico su giunta e maggioranza?
Beh! E' sotto gli occhi di tutti. Al sindaco va il grande merito di aver portato onestà al Comune di Riposto prima che la cosa scoppiasse sotto il profilo giudiziario. Riposto vive meglio senza queste persone non crede? Per quel che mi riguarda spero di lavorare con la stessa tenacia che ho nella mia vita e nelle mie cose.
E gli indagati che dicono? Il legale Enzo Iofrida, difensore di Antonino Virgitto e Biagio Daidone, non ha commentato gli avvenimenti giudiziari a carico dei suoi assistiti. Carmelo Peluso, avvocato difensore di Nino Amendolia, si è detto non al corrente degli ultimi sviluppi.
Adesso non resta che aspettare l’avanzamento dell’iter giudiziario. Nel frattempo i ripostesi aspettano il lancio di un cartellone estivo che possa ripetere i numeri dell'anno scorso, un po’ per dimenticare queste vicende, un po’ per dare di Riposto un’immagine di città meta di cultura e turismo, com’è giusto che sia.
Adesso non resta che aspettare l’avanzamento dell’iter giudiziario. Nel frattempo i ripostesi aspettano il lancio di un cartellone estivo che possa ripetere i numeri dell'anno scorso, un po’ per dimenticare queste vicende, un po’ per dare di Riposto un’immagine di città meta di cultura e turismo, com’è giusto che sia.
I Vespri, 14/06/2014
INTEGRAZIONE: L' 11/06/2014 l'Avv. Enzo Iofrida ha dichiarato quanto segue:
“Da una prima lettura delle dichiarazioni rese dalla presunta persona offesa (leggi l’articolo Tentata estorsione Riposto, il vice sindaco Pappalardo Fiumara: fiducia nella Magistratura) – afferma in una nota l’avv. Enzo Iofrida, legale dei consiglieri comunali Nino Virgitto e Biagio Daidone –, dalla lettura delle registrazioni effettuate dalla medesima (registrazioni incomplete e parziali non apprezzabili nella loro interezza), non mi pare che vi siano elementi dai quali desumere responsabilità penali a carico dei miei assistiti. Rilevo inoltre alcune stranezze in tutta la vicenda. Per esempio mi chiedo come mai tali fatti, che se realizzati sarebbero certamente gravi, non siano stati denunciati subito, ma a distanza di 8 mesi.
La Procura – prosegue l’avv. Iofrida – avrebbe certamente disposto delle intercettazioni che oggi avrebbero fornito risultati quantomeno più oggettivi e garantiti rispetto a delle registrazioni effettuate da un soggetto che sa di registrare e può ipoteticamente condurre il dialogo ed iniziarlo o interromperlo a proprio piacimento. In ogni caso non rinvengo in atti alcuna richiesta estorsiva; nessuna violenza o minaccia neppure velata, elementi questi necessari a qualificare il reato di tentata estorsione ed, infine, mi chiedo e non comprendo, che senso avrebbe avuto chiedere del denaro ad un assessore in cambio di una non pressante opposizione.
Fare attività politica in modo libero – conclude l’avv. Iofrida – non può essere intesa come la minaccia di un male ingiusto. Confidiamo anche noi come l’assessore, presunta persona offesa, nella Giustizia. Giustizia che a questo punto farà il proprio corso accertando se e cosa realmente sia accaduto e chi sia o siano gli eventuali responsabili”. (fonte: gazzettinonline)
“Da una prima lettura delle dichiarazioni rese dalla presunta persona offesa (leggi l’articolo Tentata estorsione Riposto, il vice sindaco Pappalardo Fiumara: fiducia nella Magistratura) – afferma in una nota l’avv. Enzo Iofrida, legale dei consiglieri comunali Nino Virgitto e Biagio Daidone –, dalla lettura delle registrazioni effettuate dalla medesima (registrazioni incomplete e parziali non apprezzabili nella loro interezza), non mi pare che vi siano elementi dai quali desumere responsabilità penali a carico dei miei assistiti. Rilevo inoltre alcune stranezze in tutta la vicenda. Per esempio mi chiedo come mai tali fatti, che se realizzati sarebbero certamente gravi, non siano stati denunciati subito, ma a distanza di 8 mesi.
La Procura – prosegue l’avv. Iofrida – avrebbe certamente disposto delle intercettazioni che oggi avrebbero fornito risultati quantomeno più oggettivi e garantiti rispetto a delle registrazioni effettuate da un soggetto che sa di registrare e può ipoteticamente condurre il dialogo ed iniziarlo o interromperlo a proprio piacimento. In ogni caso non rinvengo in atti alcuna richiesta estorsiva; nessuna violenza o minaccia neppure velata, elementi questi necessari a qualificare il reato di tentata estorsione ed, infine, mi chiedo e non comprendo, che senso avrebbe avuto chiedere del denaro ad un assessore in cambio di una non pressante opposizione.
Fare attività politica in modo libero – conclude l’avv. Iofrida – non può essere intesa come la minaccia di un male ingiusto. Confidiamo anche noi come l’assessore, presunta persona offesa, nella Giustizia. Giustizia che a questo punto farà il proprio corso accertando se e cosa realmente sia accaduto e chi sia o siano gli eventuali responsabili”. (fonte: gazzettinonline)
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