sabato 9 novembre 2013

Giarre. Piazza Duomo: decidano solo i cittadini

Durante la sua assemblea pubblica di un mese fa il Sindaco Roberto Bonaccorsi presentò un ambizioso piano di “riscatto urbano”. In mezzo ad una carrellata di importanti opere da realizzare nel breve e nel medio periodo (vedremo quante saranno cantierizzate), non passò inosservata l’”emozionante” presentazione 3D di un progetto che nell’intenzione dell’amministrazione dovrà rivoluzionare Piazza Duomo. L’idea è quella di collegare Piazza Duomo ad una riqualificata Villetta Garibaldi e al Campo Santo Vecchio (dov’è in corso la costruzione della scalinata di collegamento con la piazza), e fin qui l’idea è ampiamente condivisibile; la questione più controversa riguarda invece l’eliminazione del prolungamento di Via Garibaldi che delimita il lato nord della piazza, in modo da chiudere il traffico su quest’arteria centrale, e allargare il perimetro della già enorme piazza.
Ora, per carità, nessuno vuol ergersi ad eterno signor no ad ogni opera che rappresenti una novità, anzi il fatto che l’amministrazione si dia una progettualità di lungo periodo è un fatto positivo, però alcune scelte debbono essere meditate bene, poiché un’opera così importante va realizzata se riconosciuta in grado di dare più benefici che danni. L’aspetto certamente più importante delle conseguenze che quest’opera comporterebbe è che la chiusura del prolungamento di Via Garibaldi e, il conseguente dirottamento del traffico nell’angusta Via Barbagallo, con buonissima probabilità comporterebbero un ingolfamento della già difficilissima condizione della viabilità giarrese, specie negli orari di massimo affollamento. Per questo molti cittadini hanno espresso il loro dissenso (qualcuno propone di pensare prima alle numerose e pericolose buche sparse per le strade della città) o hanno avanzato dei dubbi, perfino alcuni consiglieri di maggioranza, a dire il vero, hanno espresso in privato la loro contrarietà.
Da qui nasce un’idea volta a far diventare i giarresi parte attiva nel processo decisionale su importanti decisioni che incideranno sul futuro della città; e certamente la chiusura di un’arteria centralissima è una decisione importante. Il Comune indica un referendum popolare e si renda promotore di una stagione nuova, dove il cittadino non sia parte attiva solo in occasione delle elezioni. Qualcuno potrà dire: “i referendum costano e il gioco non vale la candela”, ma questo problema può essere superato, magari chiedendo la collaborazione delle molte associazioni iscritte nel registro delle Consulte comunali, oppure un’altra opzione a costo zero potrebbe essere quella di aprire un portale del Comune da dedicare interamente alle consultazioni popolari.
Probabilmente questa è una proposta più “futurista” che “contemporanea”, ma il dovere di ogni buon politico e di ogni buon amministratore dovrebbe essere quello di intravedere il futuro prima degli altri. Oggi la politica recupera credibilità se in grado di stabilire un rapporto codecisionale diretto con i cittadini (ogni giorno e non ogni cinque anni), specie nella situazione di crisi attuale -di semidissesto- ove ogni euro dei contribuenti deve essere speso con cura certosina e per opere veramente utili alla collettività.

(Alberto Cardillo - I Vespri, 09/11/2013)

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