«Abbiamo evitato il dissesto alla città. L'ipotesi alternativa, quella di non aumentare l'aliquota al massimo, avrebbe portato il Comune al dissesto e con il dissesto l'aliquota sarebbe aumentata al massimo ugualmente e, inoltre, sarebbero stati pregiudicati gli interessi dei lavoratori del Comune, dei creditori e della città». Roberto Bonaccorsi ha giustificato così il varo tanto temuta mazzata dell’Imu sulla seconda casa.
Insomma, secondo il Sindaco, ove non fosse arrivato questo nuovo e odioso aumento sull’Imu il Comune sarebbe fallito e addirittura sarebbero stati messi a rischio lavoratori e creditori.
Sarà vero? Vero o no, il semplice spettro del dissesto abilmente agitato da Bonaccorsi -che conosce bene i suoi polli- ha funzionato nel fare rientrare -almeno pubblicamente- i malumori interni alla maggioranza. D’altronde è di facile comprensione per chiunque che il fallimento finanziario del Comune potrebbe provocare una serie di conseguenze gravi per gli attori della politica giarrese, come ad esempio un “tutti a casa” che nessuno dei consiglieri auspica dopo solo qualche mese di consiliatura. Calza a pennello l’esempio di Nello Musumeci a proposito dei numeri non sufficienti all’Ars per sfiduciare Crocetta: “Nessun cappone auspica un Natale anticipato e tutti gli agnelli vorrebbero cancellare la Pasqua dal calendario”.
Eppure, l’aumento al massimo del balzello sulla seconda casa era già stato previsto nel piano di riequilibrio pluriennale approvato durante le “tragiche” sedute di Consiglio del 27 e 28 dicembre 2012. Vale la pena ricordarlo perché furono molti gli appartenenti alla maggioranza della signora Sodano che dissero no a quel piano, contrari ad ogni aumento di tasse. Oggi le elezioni sono ormai alle spalle, loro (i consiglieri antitasse) sono stati rieletti e siccome, mettiamola così, in questi ultimi mesi sono maturati, hanno deciso che per il bene dei giarresi era meglio ritornare sui propri passi e approvare le aliquote Imu al massimo. Tanto si vota tra quattro anni e mezzo! Ma questo lo pensano solo osservatori cattivi, per carità…
E così aumentano le tasse per ripagare gli sperperi di una classe politica largamente rappresentata nell’attuale maggioranza, gli stessi che nel 2012, tanto per fare degli esempi, ha avallato
€ 4.685.000 per un servizio di nettezza urbana che fino a qualche mese fa aveva trasformato Giarre in un set cinematografico sulla monnezza di Napoli; e ancora, € 400.000 per spese legali, € 88.000 per il verde pubblico (dove li avranno spesi?!). Infine, se spendi € 46.000 per la cancelleria e soli
€ 17.000 per la manutenzione delle scuole, il fatto che gli edifici scolastici cadano a pezzi, che Giarre non sia per nulla attrattiva e che la natalità sia sottozero, sono conseguenze del tutto naturali.
Nel frattempo sui social network la notizia dell’aumento Imu ha fatto subito scattare reazioni di rabbia miste a rassegnazione da parte di molti giarresi: “Un anno fa andavano incontro alle elezioni. Adesso hanno il posto assicurato, come dici tu, per altri 4anni e mezzo. Ma io ho una buona memoria”, dice Giovanni; “Ma quale memoria -controbatte un laconico Gabriele- C'è carenza di fosforo in questo ce**o di città”; per Salvo “questi consiglieri sono stati eletti dai giarresi...e di conseguenza meritiamo questo....sono stati eletti ancor peggio alcuni di quelli che strisciavano e ubbidivano silenziosi alla SODANO…TUTTO DETTO…W W W I GIARRESI!”.
Insomma, finita la luna di miele, per Roberto Bonaccorsi non è più sufficiente un’ottima comunicazione di stampo renziano come fatto sin qui. Se il Sindaco non vorrà essere travolto dal discredito come accaduto a quasi tutti gli attori della sua maggioranza dovrà fare cose veramente rivoluzionarie.
Infondo per essere rivoluzionari a Giarre basta poco: basta non fare rimpasti ogni 6 mesi, non piazzare amici degli amici in sottogoverni strategici, non avallare revisioni poco chiare del P.R.G.
Roberto Bonaccorsi avrà il coraggio di ribellarsi al "sistema", mettendo in discussione anche la sua poltrona?
Anche in questo caso il tempo sarà galantuomo.
(Alberto Cardillo - I Vespri, 02/11/2013)