Spectator, I Vespri, 26/08/2014
sabato 26 luglio 2014
Giarre. Un sindaco contorsionista nella palude
Come una contorsionista il sindaco Bonaccorsi passa dalla comunicazione social al “tirare a campare” del sempre prodigo di insegnamenti di ars politica Giulio Andreotti. A un anno dal suo insediamento il re –o meglio il sindaco- è nudo nella sua incapacità di gestire le varie fazioni della sua maggioranza, ciascuna delle quali scalpita per un posto al sole. C’è il dato politico di derivazione nazionale, l’implosione del PdL , che nel consiglio comunale giarrese ha dato campo a posizione personali e ad improbabili accoppiate, ci sono gli agguati della galassia si Art 4, qualcosa che dalla vecchia politica eredita la peggiore fumosità ribalda e di nuovo ha solo qualche facce, il tutto nel più totale e disarmante disinteresse della città, ormai avvezza a questo squallido risiko dei gruppi consiliari che nascono come funghi alle prime piogge, in un incomprensibile valzer di posizioni che via via assumo, ma con il faro fisso dell’irrilevanza nella produzione di politiche efficaci. Il sindaco ambiva ad essere acqua fresca nello stagno giarrese, ma paga l’aver costituito una coalizione con i residui di una palude. A poco serve sfornare annunci, rassegne e manifestazione se poi nulla di tangibile è stato prodotto in termini di vivibilità in questa città e il segno del degrado è evidente, non solo nelle discariche disseminate per Giarre, ma anche nella escalation criminale che interessa tutta l’area, ma per la quale nessuna politica è stata messa in campo e neanche pensata. Come fare allora? La smetta il Sindaco con le fughe in avanti, ricche di slogan e povere di sostanza, si individui un metodo che coinvolga maggiormente il consiglio e le forze attive e vive della città –le categorie produttive, i professionisti, le intelligenze, le associazioni e i partititi-, si individuino alcune priorità: la mobilità urbana, l’istruzione, un intervento incisivo di sostegno per una determinata parte di popolazione che sta soffrendo la crisi, le famiglie monoreddito o senza reddito con figli a carico. Ora se si procedesse così, individuando degli obbiettivi, degli attori che devono elaborare delle strategie politiche per il raggiungimento di soluzioni per questi tre nodi, tutti balletti della politica e tutta l’incapacità di gestire la crisi degli equilibri politici dentro la maggioranza svanirebbero di fronte alla realtà della vita quotidiana di questa città e dei problemi che giorno per giorno devono essere affrontati. Basterebbe che il sindaco smettesse di agitarsi, divaricato tra i pezzi della sua maggioranza e gli annunci del suo IO, ipercomunicativo sui social network quanto inconcludente nella realtà quotidiana di questa città. Basta con le contorsioni nella palude, è stato una anno di social marketing e nulla più: Giarre e le 365 giornate di social noia. Non c’è dubbio che questa città debba “girare pagina”, ma bisogna che non lo si faccia con le mani unte di passato e bisogna pure avere qualcosa da scrivere nella pagina successiva, il futuro non aspetta.
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