sabato 29 marzo 2014

Giarre. Caso Ipab "Marano", G.Musumeci: “Pasticcio originato da sedicenti uomini di legge”

“C’è una persona che ha una rilevante responsabilità sugli errori che hanno aperto la strada al Commissariamento dell’Ipab Casa di Riposo ‘Marano’, questi è sedicente uomo di legge che ha indotto il sindaco a fare delle nomine sbagliate in seno al Cda, aprendo la strada al commissariamento dell’Ipab”.
A lanciare questo anatema nei confronti di uno degli uomini che apparterrebbe al “cerchio magico” di Roberto Bonaccorsi è il consigliere comunale di “Per Un’Altra Giarre” Giannunzio Musumeci, il quale nell’ultima seduta di Consiglio Comunale -dedicato interamente alla richiesta di chiusura dell’Ipab “Marano” da parte del Commissario straordinario inviato dalla Regione- ha duramente criticato le nomine dei membri del Cda fatte da Roberto Bonaccorsi su consiglio -secondo Musumeci- di una terza persona non disinteressata.
Non è la prima volta che un Consigliere denunci indebite pressioni sul sindaco che potrebbero avere effetti sconvenienti per la collettività; non più di un mese fa ad invitare il primo cittadino a “difendere con la spada” l’autonomia della maggioranza di governo da pressioni esterne, fu Orazio Scuderi, consigliere di maggioranza, tra l’altro.
Ma andiamo con ordine. In una nota trasmessa al sindaco di Giarre il Commissario straordinario dell’Ipab, Giulio Paolo Gullotta scrive che “a seguito delle verifiche e dei controlli effettuati sulla gestione e, nella considerazione della struttura che i bilanci della stessa ammonta a 480.771,00 così come evidenziato nel Rendiconto 2011; che a seguito di numerosi pignoramenti già esecutivi la Regione non riesce a garantire i servizi agli ospiti attualmente residenti (15 anziani)”.
Ma c’è anche dell’altro: alla base della decisione c’è anche il fatto che la cooperativa incaricata per l’assistenza anziani, pulizia locali ed infermieristica ha presentato lettera di rinuncia allo svolgimento del servizio in quanto la Regione non può assicurare il pagamento delle prestazioni svolte.
Secondo il Commissario Gullotta “non si è nella possibilità di acquistare i beni occorrenti per assicurare il vitto agli ospiti residenti; le retribuzioni al personale. peraltro, non vengono erogate dal 2009 e pertanto si è impossibilitati a garantire il pagamento delle forniture di metano, i contratti di manutenzione ordinaria e che sono stati notificati i preavvisi di distacco con relativa diffida e messa in mora. Per tali ragioni si propone la fusione con altro Ente o l‘immediata chiusura della struttura”.
Al fine di approfondire la questione, nei giorni scorsi abbiamo rivolto alcune domande “all’accusatore” Giannunzio Musumeci, il quale si è dimostrato disponibile a risponderci.
Musumeci, l’Ipab “Marano” rischia seriamente di chiudere i battenti, la lettera del Commissario non lascia molti margini. Ma come e perché secondo Lei si è arrivati a questo punto?
Prima di tutto bisogna dire chiaramente che questa Ipab è commissariata perché il sindaco ha nominato nel Cda quattro soggetti su cinque i quali non avevano i requisiti di legge per ricoprire quel ruolo, Io lo dissi mesi fa, è agli atti del consiglio, quando il sindaco si accingeva a fare queste nomine, ma come risposta ebbi qualche sorrisino. Oggi, dopo il rigetto di quelle nomine da parte della Regione, dovrei essere Io a ridere, ma al pensiero che un Commissario inviato per un errore che Io denunciai per tempo venga a chiederci di chiudere un importante presidio sociale come l’Ipab in questione, mi fa venire solo da piangere, mi creda.
E’ nella logica delle cose che quando arriva un tecnico questi assuma o consigli soluzioni che non tengono conto del grave costo sociale che potrebbero generare. Questo è quello che è successo non potendo avere un Cda di volontari (sottolineo non retribuiti) che operasse solo con il solo intento di alleviare le sofferenze dei più fragili.
E infine mi lasci dire che “mi dispiace” che l’unico idoneo, il Sig. Cotugno, non abbia potuto ascendere alla tanto agogniata presidenza. Ma tempo al tempo, non è detto che in futuro non stia più comodo…

Oltre il danno la beffa, Lei ha detto che questo Commissario avrebbe diritto a circa 1.600 euro di indennità…
Certo, una beffa terribile, per questo Io non ce l’ho tanto col sindaco, ma con chi lo ha mal consigliato, inducendolo a questo errore nelle nomine. A pagare questo ulteriore danno per le casse pubbliche dovrebbe essere chi è stato causa principale di ciò.
Oltre i rimpianti e le polemiche, resta sul piatto la questione del buco di bilancio e del futuro della struttura. Lei che opinione ha in merito?
Guardi, sulla grande mole di debiti accumulata bisognerebbe andare molto indietro nel tempo, Io posso dire che l’ultima gestione quinquennale del dott. Salvo Pistorio ha lasciato l’ente senza aumentare il debito che trovò all’insediamento, pur offrendo un servizio ottimo per i più deboli, come riconosciuto bipartisan.
Sul futuro della struttura spero che possa essere affidata in gestione ad un soggetto privato, con enorme vantaggio per l’Ipab che potrebbe godere così di una entrata certa e costante derivante dal canone di comodato.

Roberto Bonaccorsi non ha inteso replicare alle parole di Musumeci, né in sede di Consiglio né sugli organi di stampa, limitandosi ad invitare tutte le forze politiche della città a compattarsi nella ricerca di una soluzione che possa scongiurare la chiusura dell’Ipab “Marano”.
Per ora sul campo c’è solo una dichiarazione d’intenti, sottoscritta all’unanimità dall’intero Consiglio che tramite una mozione ha chiesto di scongiurare la liquidazione della storica Casa di Riposo. Vedremo nei prossimi giorni se seguiranno azioni concrete volte alla redazione di un piano che possa salvare l’ente o se quest’ultimo andrà lentamente verso un buio ed inesorabile destino all’interno del cestino dei tagli alla spesa pubblica.

(A.B., I Vespri 29/03/2014)

mercoledì 26 marzo 2014

Giarre. Parole senza frontiere, gli alunni dell'"Amari" incontrano gli immigrati

Martedì 18 marzo c.m. presso l’Aula Magna del Liceo classico “M. Amari” di Giarre, in occasione della proiezione del medio metraggio “Io sono io e tu sei tu” della regista Tiziana Bosco, si è tenuto un incontro molto intenso tra gli alunni dell’Amari e alcuni giovani del Centro di Accoglienza “Cara” di Mineo. Già diverse classi del liceo, sia d’indirizzo classico che dell’ultimo anno del socio psico- pedagogico, durante l’anno scolastico precedente, nell’ambito del Progetto Accoglienza, si erano recate presso il Centro di Mineo per trascorrervi una giornata all’insegna della conoscenza dell’Altro.
La regista, con lo sceneggiatore Rosario Lizzio, hanno risposto alle domande che i giovani hanno posto dopo la visione, curiosi sia del lavoro cinematografico, già proiettato e premiato presso la Camera dei Deputati a Roma, ma anche con l’aiuto del docente di italiano del Centro, Giovanni Discolo, hanno dimostrato come un nuovo approccio pedagogico, basato sull’ integrazione-interazione, permetta il progressivo passaggio dal “loro” riferito agli altri come “alterità”, al “noi” uniti, ma con identità diverse ad un tempo.
Nel lavoro filmico sono ben integrate due parti, di cui una prettamente documentaristica con le testimonianze drammatiche di alcuni migranti e la descrizione del lavoro di tutti coloro che collaborano presso il Centro, che ricordiamolo, è tra i più grandi d’Europa, ospitando al momento della proiezione circa 4000 persone; l’altra parte, invece, inserisce la storia-fiction di un padre, giornalista razzista che è costretto dal proprio redattore a scrivere un articolo sul Centro e del piccolo figlio che comunica solo con brevi messaggi scritti su un taccuino. E’ il ribaltamento dello stereotipo di accoglienza, che prevede quasi sempre “noi” ad accogliere “loro”, che ha particolarmente ravvivato il confronto, perché per una volta, sarà una famiglia del “Cara” a festeggiare il compleanno del figlio del regista distratto e cinico.
L’incontro è stato un momento di crescita per i ragazzi che nel confronto con altri giovani con esperienze devastanti di guerra e persecuzione, hanno avuto modo di riflettere sulla loro esperienza di vita e di imparare che il sorriso finale nel docu-film del giovane Hassan, anch’egli presente all’incontro, può considerarsi l’incoraggiamento più riuscito al futuro che ognuno dei giovani di tutto il mondo merita.

(Rosanna Greco - I Vespri)

I DEPUTATI DI FDI-AN RAMPELLI E CIRIELLI E IL COORD. REG. PAPPALARDO VENERDI 28 A GIARRE

da sx: Cirielli, Rampelli, Pappalardo
Venerdì 28 alle ore 15.45, presso i locali di Via Luigi Orlando 215, sarà inaugurato il Circolo territoriale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale per il Collgio di Giarre.
Alla cerimonia saranno presenti l’On. Fabio Rampelli, Vice-Capogruppo di FdI-An alla Camera dei Deputati, l’On. Edmondo Cirielli, Segretario della Camera dei Deputati, il Coordinatore regionale di FdI-An Sandro Pappalardo, i Coordinatori provinciali Luciano Zuccarello e Giuseppe Tomasello, il Coordinatore del Collegio di Giarre Pietro Aci e il Coordinatore comunale Alberto Cardillo.



sabato 15 marzo 2014

La solitudine a Giarre Contemporanea

E’ solo il sindaco di Giarre Contemporanea, di quella solitudine che deve aver trovato nella stanza dei bottoni, dove i bottini -è chiaro- non c’erano, gli ultimi erano stati premuti in anni di vacche grasse ed hanno fatto giungere una pioggia di finanziamenti, le cui sorti nel tempo sono state ondivaghe, tra incompiute, cattedrali nel deserto e qualche colpo andato a segno. Ma, si diceva del sindaco di Giarre Contemporanea, la sua luna di miele con la città e con la maggioranza che lo sosteneva declina, siamo ai litigi da coppia prossima al divorzio, si sente già il fragore ei piatti rotti –si legga la dichiarazione resa in consiglio da Scuderi- e poi ci sono i rancori nascosti, le promesse non mantenute, i malesseri mal celati nel silenzio. Gli assessori sono piuttosto indaffarati in un fare che ricorda tanto le reclame pubblicitarie della televisione commerciale, lavoretti di maquillage e operazioni d’immagine, niente di più. Tra il Sindaco e la maggioranza la fase della fascinazione è finita, l’irresistibile leggerezza di questo uomo solo al comando non si regge più, il consiglio comunale non è un consiglio d’amministrazione cui si ricorre per ratificare decisioni dell’amministratore delegato e la politica vuole la sua parte. La maggioranza si è balcanizzata: Nuovo Centro Destra, Forza Italia, Articolo 4, un indipendente, RilanGiarre, Tutti per Giarre in bilico, gli scenari da jugoslavia post –Tito non sono lontani e ciascuna parte adesso chiederà più rappresentanza, più peso. E’ la logica della politica. Toccherà pure far politica a questo Sindaco “tecnico” col “background progressista” (soi disant). Toccherà metter mano al bilancino da manuale Cencelli e il Sindaco riceverà la compagnia di quella chiassosa carovana che è la sua (?) maggioranza, ma almeno non sarà più solo. Solo in vero è sembrato nei giorni scorsi mentre sosteneva il contraddittorio col consigliere Musumeci, isolato –non di uno splendido isolamento- dalla sua stessa maggioranza, si deve essere trovato ad un tratto, come ogni volta che un Re viene scoperto nella suo più ordinaria umanità, nudo. Intanto sul fronte delle opposizioni il finesettimana si presenta intenso, Per Un’Altra Giarre da comitato elettorale si stabilizza formalmente in Associazione Politico Culturale, con Presidente Salvo Andò e Vicepresidente Salvo Vitale e in relazione alle questioni più scottanti della vita amministrativa chiede di Fare chiarezza su tasse e tariffe, segnatamente sul valore di dell’entrate su cui si fonda il piano pluriennale di risanamento, che ha già visto rilevare numerose criticità anche in relazione alla durata. Altra chiarezza bisognerà fare sulla pianificazione urbanistica che potrebbe suscitare appetiti vari. Sempre nel finesettimana celebra il congresso di Circolo il Pd di Giarre, mettendo fine alla lunga stagione congressuale, sabato 15 dalle 16.30 presso la Sala Messina, dove è previsto l’intervento del Segretario Provinciale Enzo Napoli.

A.B.

martedì 11 marzo 2014

DELEGAZIONE JONICA PROTAGONISTA AL CONGRESSO DI FDI-AN

da sx: Sandro Pappalardo, Alberto Cardillo, Pietro Aci
Lo scorso fine settimana si è tenuto a Fiuggi il primo Congresso Nazionale di Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale, al quale ha partecipato anche una nutrita rappresentanza di delegati del Collegio di Giarre. I Grandi Elettori della zona jonico-etnea, eletti nelle primarie del 22 e 23 febbraio scorsi, hanno dato un importante e riconosciuto contributo sia dal punto di vista contenutivo che rappresentativo. Nel dettaglio sono molto importanti i passaggi del supporto unanime al Coordinatore regionale Sandro Pappalardo, dell’elezione del fiumefreddese Pietro Aci a membro dell’Assemblea Nazionale del Partito -riconoscimento molto significativo per il nostro territorio- e l’apprezzatissimo intervento di Alberto Cardillo in fase di dibattito che ha sintetizzato la posizione politica dei Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale del Collegio di Giarre sul grande entusiasmo di questa fase di rifondazione della destra, sulla voglia di tornare a coinvolgere il popolo nazional-conservatore di riferimento e sulle prospettive del giovane movimento politico guidato dalla neo-presidente Giorgia Meloni.

sabato 8 marzo 2014

“SALVA GIARRE” E PIAZZA DUOMO, SCONTRO TOTALE BONACCORSI-OPPOSIZIONE

Che l’opposizione “Per Un’Altra Giarre” guidata da Salvo Andò e Salvo Vitale non fosse intenzionata a fare sconti lo si era capito sin dall’inizio. Salta comunque all’occhio la tenacia con la quale l’associazione politica presieduta dall’ex ministro riesca ad essere sempre puntuale nell’analisi e nella critica dell’azione amministrativa di Roberto Bonaccorsi.
Nell’ultima nota stampa diramata, l’ass. “Per Un’Altra Giarre”, ha sferrato un veemente attacco politico al Sindaco, mettendo una dietro l’altra tutte le presunte ingiustizie e fallimenti dell’amministrazione nella gestione finanziaria e della leva fiscale dell’ente.
“Per Un’Altra Giarre -si legge nel comunicato- ha avuto modo di denunciare pubblicamente la politica finanziaria dell’amministrazione comunale, per le caratteristiche di scarsa trasparenza, scarsa attendibilità e veridicità dei dati forniti, superficialità con la quale si cerca di pareggiare i conti pubblici scaricando sui cittadini tasse e tariffe sempre più esose che rischiano di provocare forme di ribellismo sociale.
Questa avventurosa politica -continua il comunicato- viene giustificata attraverso lo stato di necessità prodotto dal rischio di dichiarare il dissesto. La conseguenza di ciò è che i cittadini pagano tasse e tariffe da dissesto. La disinvoltura dell’amministrazione nel fare cassa comunque non tiene conto di una situazione economica allo stremo e costringe famiglie e imprese alla disperazione. Riteniamo che alla base di ciò vi siano gravissime irregolarità nei conti che continuano ad essere compiute. E’ significativo il fatto che i Revisori dei Conti non abbiano assecondato un’attività avventurosa”.
Nella nota di “Per Un’Altra Giarre” vengono poi snocciolati una serie di numeri, i quali, secondo l’ass. di riferimento dell’opposizione “andoiana”, attesterebbero inquivocabilmente il fallimento di “Robertino”:
“Cosa causerà il piano pluriennale di risanamento (Salva Giarre) di Bonaccorsi?
Condannare i cittadini Giarresi a pagare i costi del riequilibrio fino al 2022   
Condannare i cittadini a pagare il Servizio Idrico Integrato più di quanto realmente costa al comune. I cittadini pagano 2.227.997* euro ma il comune ne spende 1.517.941*. Dove finisce la differenza?                                                                                                                                         
Condannare i cittadini giarresi -conclude la nota di “Per Un’Altra Giarre”- a pagare l’ex Tarsu più di quanto realmente costa al comune. I cittadini pagano 6,2 milioni* di euro ma il comune spende 4,7 milioni*. Dove finisce la differenza?”
Nel frattempo a mettere altra carne sul fuoco è stato il consigliere comunale di “Per Un’Altra Giarre”, Giannunzio Musumeci, il quale in una intervista ad una emittente locale, è tornato a parlare del controverso progetto di ampliamento di piazza Duomo. La settimana scorsa, infatti, una sua interpellanza in Consiglio comunale generò un tagliente siparietto con il Sindaco Roberto Bonaccorsi. Musumeci, nell’intervista televisiva ha ulteriormente rincarato la dose e, assumendosi la responsabilità sulle proprie affermazioni, ha paventato pericoli per il redigendo Piano Regolatore, mettendo in guardia il Sindaco dall’”arrembaggio” a Giarre di un presunto gruppo di affaristi pronto a mettere in atto una serie di azioni speculative che potrebbero riguardare anche l’allargamento di Piazza Duomo. Inoltre, Musumeci ha chiesto al Sindaco se fosse nelle condizioni di affermare di non avere conflitti d’interesse sull’area interessata dall’intervento di allargamento della Piazza.
Bonaccorsi da parte sua ha replicato con stizza e rendendo noto che ha dato carico al suo legale di valutare se vi siano i presupposti per querelare il consigliere Musumeci, reo a suo dire di aver leso la sua dignità politica, professionale e personale.
In un clima da guerra totale non si è fatta attendere la contro risposta di “Per Un’Altra Giarre”, la quale per mezzo di una nota stampa ha detto che “al Sindaco di Giarre è stato chiesto di fare chiarezza non su quando l'idea dell'ampliamento di Piazza Duomo sia maturata in lui, ma se, nel periodo di tempo in cui questa idea diveniva formale atto dell'Amministrazione Comunale (ottobre-dicembre 2013), operazioni immobiliari nella medesima area abbiano dato luogo all'insorgere di un conflitto di interessi in capo a pubblici amministratori. La risposta data dal Sindaco svicola dalla questione posta (e degrada in una favola senza alcuna morale finale). […] Ci aspettiamo solo che alla questione posta dal consigliere Musumeci si risponda con chiarezza:"Sia invece il vostro parlare si, si; no, no" (Matteo 5,33-37)”.


A.B. 

sabato 1 marzo 2014

A RIPOSTO NASCE ARTICOLO 4, A GIARRE FRATELLI D’ITALIA-AN

Anche a Riposto l’Articolo 4 di Leanza e Sammartino entra a far parte della scena politica locale. Lo fa con la costituzione del gruppo che, ad oggi, può contare sull’adesione del vicesindaco Gianfranco Pappalardo Fiumara e dei consiglieri di maggioranza Alfio Caltabiano e Antonino Facchi e che sembra prevedere anche l’adesione del sindaco dott. Enzo Caragliano. Quindi la costituzione, concretizzatasi velocemente negli ultimi giorni, spiazza altri esponenti politici locali che erano pronti ad una adesione ad Articolo 4. Adesso, la questione politica si sposta sulla ridefinizione degli equilibri in seno alla Giunta Caragliano dove, alla luce di queste novità, la composizione risulterebbe sbilanciata a favore di Articolo 4. Nei prossimo giorni si aspettano novità in questa direzione.
Nel frattempo a Giarre si è costituito il Circolo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale che coprirà sia Giarre che Riposto. Il Coordinatore regionale del partito ha nominato come Coordinatore locale il ventitreenne Alberto Cardillo.
"E' stata una scelta di cuore quella di accettare l'incarico di guidare il coordinamento locale di Giarre-Riposto -spiega Cardillo-, ne sono onorato, per questo ringrazio il Coord. Reg. Pappalardo. Ritengo che Fdi-An sia l'ultima speranza per la ricomposizione della comunità della destra italiana e per restituire un interlocutore credibile ai milioni di elettori di destra che non avendo più un partito di riferimento si sono rifugiati nel non voto o nella semplice e improduttiva protesta.
Fdi-An sarà un partito veramente democratico -sottolinea Cardillo-, dove a contare saranno gli uomini e le donne che si impegneranno sul territorio, e le scelte riguardanti la politica locale e nazionale saranno assunte facendo contare sul serio le opinioni della base. Le primarie di sabato e domenica scorsa, con i quasi duecento votanti al seggio di Giarre, sono un esempio di straordinaria apertura ad un nuovo modo di coinvolgere la nostra gente, quel nostro grande popolo che, come diceva qualcuno, è stanco di sentirsi contare come numero e vuole contare nelle decisioni che contano".


A.B.

LIPARI PASSA ALL’ATTACCO: “ATTACCANO ME E COPRONO ALTRI”

Dopo lunghi mesi di silenzio è tornato. “Low profile” dopo un susseguirsi di procedimenti disciplinari a suo carico. Letterio Lipari, per un decennio simbolo del potere quasi assoluto nel Comune di Giarre, nei giorni scorsi ha scelto di rompere il silenzio per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Lipari sceglie di parlare proprio quando si trova al centro – in questa fase – di due gravi vicende giudiziarie: quella relativa alla determina 75 bis, per la quale si attende la fissazione dell’udienza preliminare e più recentemente la richiesta di rinvio a giudizio per la presunta alterazione di alcune delibere consegnate ad un ispettore ministeriale durante una ricognizione al Comune di Giarre, nel 2007. Il dirigente finanziario da due mesi in aspettativa, dopo un lungo periodo di malattia, squarcia il silenzio e punta dritto contro l’Amministrazione Bonaccorsi e il Segretario comunale Manno.
Lipari inizia con una prima considerazione: “chi attiva i procedimenti disciplinari per la Segretaria comunale che da mesi fa procedure illegittime perché non di sua competenza?”
Il dirigente finanziario, poi, chiama in causa anche l’ex segretario comunale, da tre anni in pensione, Antonino Alberti.
“Alberti da fuori – afferma Lipari – chiede procedimenti disciplinari. Perché in servizio, per fatti gravi riscontrati in ufficio delibere, invece no?” E aggiunge: “Ci sono attestazioni false sulla pubblicazione del codice disciplinare della dirigenza? Solo per coprire la segretaria che ha attivato procedimenti senza verificare se il codice era pubblicato: grave errore d’ufficio”. ”Perché – soggiunge Lipari – cinque procedimenti aperti per un dirigente per fatti avvenuti in passato (addirittura nel 2007), e non per la Segretaria per quello che fa adesso in violazione di legge? Perché – attacca Lipari – per indagini penali si attivano procedimenti disciplinari solo per il dott. Lipari, anche se, nell’Ente, ci sono altri dirigenti che hanno parimenti indagini penali in corso? Perché l’Amministrazione fa finta di non sapere questo?”.
E ancora: “Perché tutta questa perdita di tempo e di carta per il segretario comunale e due dirigenti, inutili in quanto tutto è illegittimo, quando il Comune affonda e bisognerebbe affrontare ben altri problemi? Chi risponde di tutto questo spreco? Perché – infine – l’Amministrazione, sulla base degli elementi forniti dal dirigente e delle note richiamate dallo stesso e agli atti dell’Ente, non verifica se sussistono altre responsabilità?”.

A.B.