A lanciare questo anatema nei confronti di uno degli uomini che apparterrebbe al “cerchio magico” di Roberto Bonaccorsi è il consigliere comunale di “Per Un’Altra Giarre” Giannunzio Musumeci, il quale nell’ultima seduta di Consiglio Comunale -dedicato interamente alla richiesta di chiusura dell’Ipab “Marano” da parte del Commissario straordinario inviato dalla Regione- ha duramente criticato le nomine dei membri del Cda fatte da Roberto Bonaccorsi su consiglio -secondo Musumeci- di una terza persona non disinteressata.
Non è la prima volta che un Consigliere denunci indebite pressioni sul sindaco che potrebbero avere effetti sconvenienti per la collettività; non più di un mese fa ad invitare il primo cittadino a “difendere con la spada” l’autonomia della maggioranza di governo da pressioni esterne, fu Orazio Scuderi, consigliere di maggioranza, tra l’altro.
Ma andiamo con ordine. In una nota trasmessa al sindaco di Giarre il Commissario straordinario dell’Ipab, Giulio Paolo Gullotta scrive che “a seguito delle verifiche e dei controlli effettuati sulla gestione e, nella considerazione della struttura che i bilanci della stessa ammonta a 480.771,00 così come evidenziato nel Rendiconto 2011; che a seguito di numerosi pignoramenti già esecutivi la Regione non riesce a garantire i servizi agli ospiti attualmente residenti (15 anziani)”.
Ma c’è anche dell’altro: alla base della decisione c’è anche il fatto che la cooperativa incaricata per l’assistenza anziani, pulizia locali ed infermieristica ha presentato lettera di rinuncia allo svolgimento del servizio in quanto la Regione non può assicurare il pagamento delle prestazioni svolte.
Secondo il Commissario Gullotta “non si è nella possibilità di acquistare i beni occorrenti per assicurare il vitto agli ospiti residenti; le retribuzioni al personale. peraltro, non vengono erogate dal 2009 e pertanto si è impossibilitati a garantire il pagamento delle forniture di metano, i contratti di manutenzione ordinaria e che sono stati notificati i preavvisi di distacco con relativa diffida e messa in mora. Per tali ragioni si propone la fusione con altro Ente o l‘immediata chiusura della struttura”.
Al fine di approfondire la questione, nei giorni scorsi abbiamo rivolto alcune domande “all’accusatore” Giannunzio Musumeci, il quale si è dimostrato disponibile a risponderci.
Musumeci, l’Ipab “Marano” rischia seriamente di chiudere i battenti, la lettera del Commissario non lascia molti margini. Ma come e perché secondo Lei si è arrivati a questo punto?
Prima di tutto bisogna dire chiaramente che questa Ipab è commissariata perché il sindaco ha nominato nel Cda quattro soggetti su cinque i quali non avevano i requisiti di legge per ricoprire quel ruolo, Io lo dissi mesi fa, è agli atti del consiglio, quando il sindaco si accingeva a fare queste nomine, ma come risposta ebbi qualche sorrisino. Oggi, dopo il rigetto di quelle nomine da parte della Regione, dovrei essere Io a ridere, ma al pensiero che un Commissario inviato per un errore che Io denunciai per tempo venga a chiederci di chiudere un importante presidio sociale come l’Ipab in questione, mi fa venire solo da piangere, mi creda.
E’ nella logica delle cose che quando arriva un tecnico questi assuma o consigli soluzioni che non tengono conto del grave costo sociale che potrebbero generare. Questo è quello che è successo non potendo avere un Cda di volontari (sottolineo non retribuiti) che operasse solo con il solo intento di alleviare le sofferenze dei più fragili.
E infine mi lasci dire che “mi dispiace” che l’unico idoneo, il Sig. Cotugno, non abbia potuto ascendere alla tanto agogniata presidenza. Ma tempo al tempo, non è detto che in futuro non stia più comodo…
Oltre il danno la beffa, Lei ha detto che questo Commissario avrebbe diritto a circa 1.600 euro di indennità…
Certo, una beffa terribile, per questo Io non ce l’ho tanto col sindaco, ma con chi lo ha mal consigliato, inducendolo a questo errore nelle nomine. A pagare questo ulteriore danno per le casse pubbliche dovrebbe essere chi è stato causa principale di ciò.
Oltre i rimpianti e le polemiche, resta sul piatto la questione del buco di bilancio e del futuro della struttura. Lei che opinione ha in merito?
Guardi, sulla grande mole di debiti accumulata bisognerebbe andare molto indietro nel tempo, Io posso dire che l’ultima gestione quinquennale del dott. Salvo Pistorio ha lasciato l’ente senza aumentare il debito che trovò all’insediamento, pur offrendo un servizio ottimo per i più deboli, come riconosciuto bipartisan.
Sul futuro della struttura spero che possa essere affidata in gestione ad un soggetto privato, con enorme vantaggio per l’Ipab che potrebbe godere così di una entrata certa e costante derivante dal canone di comodato.
Roberto Bonaccorsi non ha inteso replicare alle parole di Musumeci, né in sede di Consiglio né sugli organi di stampa, limitandosi ad invitare tutte le forze politiche della città a compattarsi nella ricerca di una soluzione che possa scongiurare la chiusura dell’Ipab “Marano”.
Per ora sul campo c’è solo una dichiarazione d’intenti, sottoscritta all’unanimità dall’intero Consiglio che tramite una mozione ha chiesto di scongiurare la liquidazione della storica Casa di Riposo. Vedremo nei prossimi giorni se seguiranno azioni concrete volte alla redazione di un piano che possa salvare l’ente o se quest’ultimo andrà lentamente verso un buio ed inesorabile destino all’interno del cestino dei tagli alla spesa pubblica.
(A.B., I Vespri 29/03/2014)