sabato 4 gennaio 2014

ICI 2008, L’ENNESIMA VERGOGNA GIARRESE

A Giarre contemporanea il titolo di capitale delle incompiute non basta. Ai piani alti della “casa di vetro” di via Callipoli 81 si lavora anche per il fregio di capitale delle cartelle pazze.
Come l’anno scorso, e come l’anno prima, anche quest’anno circa 4.000 giarresi si sono visti recapitare cartelle (spesso pazze) inerenti al sanamento dell’Ici 2008.
“A Giarre è meglio essere morti di fame che avere anche una sola casa o un pezzettino di terra”, così ci dice il Sig. Alfio, uno degli utenti che ha ricevuto una “cartella pazza” Ici e che nei giorni scorsi si è recato in Comune per chiedere lumi. “Nell’androne ci davano dei biglietti scritti a penna con un numero e l’intestazione Ici o Imu. La gestione dei numeri poi era affidata ai privati, nessuno degli impiegati chiamava il turno, quindi sono iniziate quelle che dalle nostre parti chiamiamo ‘ammazzatine’. Insomma -continua il Sig. Alfio-, una confusione totale, con un mare di utenti messi li ad aspettare per ore,  gente che sgomitava, furbetti che saltavano il turno. Tutto questo nell’attesa di poter entrare nell’ufficio Ici dove era operativo un solo sportello. Ripeto: un solo sportello!
Quando sono arrivato di buon mattino, Io avevo il numero 28, arrivati all’una mi hanno detto che me ne potevo andare. Sono ritornato alle quattro ed erano arrivati al numero 10, dopo un’altra ora erano arrivati solo al 15.
Giunti a questo punto, un signore esce dall’ufficio Ici e dice a noi che aspettavamo: ‘è inutile che aspettate qui, tanto vi dicono che non possono darvi alcuna informazione. L’unica cosa che vi chiedono è il numero di telefono e la sottoscrizione di una richiesta per la proroga dei termini per fare ricorso.
Ma dico Io -continua un angustiato Sig. Alfio- è giusto che Io titolare di una sola casa (non di lusso) ricevo un avviso di mancato pagamento per il 2008, anno in cui l’Ici sulla prima casa fu cancellata da Berlusconi? In più ho dovuto perdere un giorno di lavoro per niente! Per cercare di difendere il mio diritto a non essere vessato ingiustamente! Ma che razza di Comune del cavolo è diventato - conclude il Sig. Alfio- quello di Giarre?!”
E come dargli torto.
Già di per sé la storia del Sig. Alfio, che poi è la storia di centinaia di giarresi, ha dello scandaloso, ma la vicenda Ici 2008 è un pasticcio enorme che abbraccia anche fatti e calcoli per nulla chiari riguardanti i terreni agricoli.
Nei mesi scorsi il Comune di Giarre, al fine di redigere nuove stime sui terreni agricoli, pare si sia avvalso della consulenza di un tecnico del Genio Civile. Quest’ultimo non ha calcolato il valore dominicale dei fondi, ma ha considerato il valore venale. Perché questa scelta?
Perché secondo il Comune di Giarre anche i terreni agricoli, in parte, vanno considerati come edificabili, poiché sopra i 10.000 mq può anche essere realizzata una civile abitazione di piccole dimensioni, e nei terreni di metratura inferiore possono essere comunque realizzate strutture non abitabili ma funzionali alla produttività del fondo.
Ingiustizia nella ingiustizia: non solo i proprietari anche di un piccolo appezzamento hanno subito una valutazione del proprio terreno molto superiore rispetto a quanto avviene nei Comuni confinanti -determinando così una tassazione quasi raddoppiata-, ma per giunta, nella “cara” cartella, hanno dovuto prendere atto di una sanzione del 30% più interessi. Un vero e proprio salasso, che arriva dopo le tornate infernali della Tares, del raddoppiato canone idrico, dell’Imu al massimo e della mini Imu -a Giarre non ci si fa mancare nulla- che dovrà essere saldata a fine mese.

Insomma, in questa Giarre così contemporanea quanto continuista, tutto resta sempre com’è, a partire dalla regola numero uno: pantalone paga e la politica scialacqua. 

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