sabato 24 maggio 2014

Giarre. Roberto Bonaccorsi un anno dopo

Roberto Bonaccorsi all'atto s'insediamento
Tra qualche giorno sarà trascorso un anno dalle elezioni amministrative che portarono Roberto Bonaccorsi alla conquista della poltrona di primo cittadino.
Oggi, è tempo di bilanci, per un sindaco e un’ amministrazione che, almeno in pubblico, promettevano un grande cambiamento rispetto tutto quello che era passato.
In realtà è cambiato poco o nulla, gli stessi manovratori che durante la precedente gestione avevano assunto più o meno nell'ombra ruoli di rilevante importanza sono rimasti al loro posto, la qualità dell'azione amministrativa è rimasta del tutto simile a quella del passato, l'unica cosa che sembra essere cambiata è il grande spazio dedicato dal sindaco alla comunicazione, che però per quanto brillante (e azzeccatissima in campagna elettorale), non basta più a contenere il malcontento di una città ormai svilita.
Entrando nel dettaglio, le principali e simboliche azioni amministrative che hanno dimostrato palesemente il mancato scostamento di Bonnaccorsi rispetto al passato, sono tre:
La prima, anche in ordine cronologico, è la vicenda riguardante la riqualificazione di villa Margherita, e si fa infatti, mesi fa, affrontammo questo caso ribattezzando la suddetta villa come “la villa dalle uova d'oro”. Un intervento di somma urgenza, con un incarico assegnato in fretta e furia, per la modesta somma di € 25.000, una somma non da poco per un Comune quasi al collasso e per un lavoro tutt’altro che urgente e che poteva essere realizzato dai tanti addetti al verde pubblico non sempre attivissimi. Qualcuno fece notare all'epoca che con le stesse somme sarebbe stato possibile acquistare i mezzi necessari agli addetti al verde pubblico per la manutenzione di tutte le ville di Giarre.
Un'altra vicenda emblematica è quella del piano di riequilibrio, un piano realizzato con podestarile solitudine da parte del sindaco che si è avvalso soltanto della collaborazione di un tecnico contabile assunto ad hoc, il Dott. oliva, che prima doveva essere gratis e poi in realtà qualcosa all’ente è costato. Al di là di tutto la cosa importante, entrando nel merito della questione, è la concezione di un piano di riequilibrio che incatenerà Giarre per 10 anni alla spesa contingentata e ad un livello di tassazione che resta e resterà da record. A questa vicenda va allegato il mistero della lettera che il Ministero dell'Interno avrebbe inviato al sindaco, sollevando alcune incongruenze del piano. Questa lettera di cui non si hanno ancora notizie, non si sa cosa contenga, non si sa neanche se possa realmente inficiare la validità del piano e quindi se Giarre sia ancora un comune a rischio dissesto.
L'ultima vicenda emblematica è quella della creazione del famoso ufficio legale, un'idea certamente meritoria, che potrebbe essere il mezzo per evitare gli sperperi milionari in spese legali che negli anni scorsi hanno contribuito fortemente a creare il grandissimo debito che oggi la nostra città si ritrova sul groppone.
Le critiche rivolte quest'azione riguardano sia il metodo che il mezzo: il metodo perché non si può decantare in piazza la trasparenza per poi fare nel palazzo i soldi giochetti, quindi non si può pubblicare sul sito Internet del Comune di sul profilo Facebook del sindaco un avviso pubblico per la selezione di avvocati disposti a far parte dell'ufficio legale del Comune; non si può chiedere ai cittadini di inviare curriculum, sapendo che già le decisioni sono prese in base al metodo della spartizione di “cencelliana” memoria. Tutto ciò è stata una terribile presa in giro.
È sbagliato anche il mezzo trovato per retribuire gli avvocati di questo nuovo “pool”, perché è troppo bassa la retribuzione fissa (circa € 400 al mese), ed è troppo alta la parte che gli avvocati incasserebbero in caso di causa vinta, che è pari al 50% dell'introito che il Comune dovrebbe avere. Quindi poniamo il caso che il Comune vincesse una causa da 1 milione di euro, l'avvocato investito della difesa del Comune incasserebbe € 500.000. È evidente come vi sia una sperequazione troppo alta.
All'interno di questo quadro certamente non idilliaco, per il sindaco si inserisce anche il grande problema di una maggioranza che reclama più spazio, o meglio: singoli consiglieri che un anno fa hanno sostenuto Bonaccorsi e che oggi chiedono posizioni di presenza maggiori. Dei malumori già sono emersi, vedi le invettive di Orazio Scuderi, e altri ne emergeranno a breve, a quel punto non sarà più eludibile il rimpasto della giunta, mettendo in discussione la gestione podestarile del sindaco. La cosa più “tragica” è che è difficile immaginare se questo sia un bene o un male. In ogni caso, come dicevano gli antichi, più buio di mezzanotte non può esserci.

SS, I Vespri, 24/05/2014

Nessun commento:

Posta un commento