sabato 10 maggio 2014

Giarre. PD, Liberi Consorzi: "Una riforma difficile"

Il Segretario del PD di Giarre, Dario Li Mura
Sabato scorso la sala Romeo è stata teatro di una approfondita analisi della riforma che disciplina i liberi consorzi di comuni che prenderanno il posto delle abolite province regionali, presenti numerosi segretari di circoli PD dell’hinterland e amministratori di area PD che hanno ascoltato, dopo l’introduzione del Segretario PD di Giarre Dario Li Mura, le relazioni dei Professori Piraino Professore, Diritto Regionale presso l’Università di Palermo, esperto di enti locali, consulente di numerosi enti e storico Segretari dell’ANCI Sicilia,  Caserta, Professore di Macroeconomi all’Università degli Studi di Catania e Andò Professore Ordinario di Diritto Pubblico  Comparato dell’Università Kore di Enna ed è intervenuta anche Concetta Raia Deputato Regionale PD. Il Segretario Li Mura ha esordito dicendo che l’incontro era prima di tutto una promessa mantenuta, dopo che l’intenzione di occuparsi approfonditamente dei Liberi Consorzi era stata formulata durante un incontro pubblico svoltosi a Riposto nelle scorse settimane, e che si tratta di un primo passo che il PD compie volutamente con l’ausilio di intellettuali provenienti dal mondo accademico e con il deputato Raia in rappresentanza del legislatore regionale, al fine di incardinare il discorso e la proposta politica del partito sul libero consorzio su basi solide, così da no affrettarsi in proposte improvvisate o frutto di mero campanilismo. Il Prof Piraino ha esposto limiti e potenziali della riforma, individuando il limite nel referendum confermativo che i comuni dovrebbero indire dopo l’approvazione dei 2/3 del consiglio comunale, nei rischi di mancata disciplina dei referendum negli statuti comunali cui l’assessorato regionale non saprebbe come rispondere e altro limite è quello della soglia dei 150 mila abitanti che deve essere mantenuta dai 9 consorzi individuati dalla legge, soglia che impedirebbe ai comuni desiderosi di aderire ad altri consorzi di uscire da quello delle ex provincia qualora il numero di abitanti del comune fosse necessario per raggiungere la soglia stessa. Il Deputato Raia ha difeso la legge che ha dovuto superare le resistenze che sono venute dall’aula e i numerosi voti segreti cui si è dovuto far fronte, considerato che per programma di coalizione si doveva procedere all’abolizione delle province e si doveva far in fretta per evitare di rinnovare con le elezioni enti che poi sarebbero stati soppressi, e l’ha definita la riforma delle riforme che cambia profondamente il rapporto tra regione  comuni. Il Prof. Caserta ha descritto la perimetrazione come la individuazione di una giurisdizione ottimale che non deve essere necessariamente ampia così da creare economie di scala, ma  ristretta così da valorizzare le risorse speciali di un determinato territorio e ha evidenziato come questa esigenza sarebbe stata soddisfatta meglio se vi fosse stata la possibilità di aderire a consorzi diversi sulla base della materia della diversa materia. Il Prof. Andò concludendo ha messo in guardia dall’attribuire paternità politiche ai nuovi consorzi perché ciò li espone a gravi rischi di fallimento, tenuto conto che sia nella delibera dei consigli, che nel referendum, armi molto potenti di interdizione sono nelle mani delle minoranze e ha evidenziato il ruolo dei sindaci nel rivolgersi alle popolazioni e la necessità che quanti più corpi intermedi si coalizzino a sostegno di una qualsiasi proposta di libero consorzio, tenuto conto degli ostacoli imposti dal legislatore, difficilmente emendabili per la situazione politica all’Ars, che pregiudicano fortemente la formazione di nuovi consorzi.


S.P. - I Vespri

Nessun commento:

Posta un commento