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Il Segretario del PD di Giarre, Dario Li Mura |
Sabato scorso
la sala Romeo è stata teatro di una approfondita analisi della riforma che
disciplina i liberi consorzi di comuni che prenderanno il posto delle abolite
province regionali, presenti numerosi segretari di circoli PD dell’hinterland e
amministratori di area PD che hanno ascoltato, dopo l’introduzione del
Segretario PD di Giarre Dario Li Mura, le relazioni dei Professori Piraino
Professore, Diritto Regionale presso l’Università di Palermo, esperto di enti
locali, consulente di numerosi enti e storico Segretari dell’ANCI Sicilia, Caserta, Professore di Macroeconomi
all’Università degli Studi di Catania e Andò Professore Ordinario di Diritto
Pubblico Comparato dell’Università Kore
di Enna ed è intervenuta anche Concetta Raia Deputato Regionale PD. Il
Segretario Li Mura ha esordito dicendo che l’incontro era prima di tutto una
promessa mantenuta, dopo che l’intenzione di occuparsi approfonditamente dei
Liberi Consorzi era stata formulata durante un incontro pubblico svoltosi a
Riposto nelle scorse settimane, e che si tratta di un primo passo che il PD
compie volutamente con l’ausilio di intellettuali provenienti dal mondo
accademico e con il deputato Raia in rappresentanza del legislatore regionale,
al fine di incardinare il discorso e la proposta politica del partito sul
libero consorzio su basi solide, così da no affrettarsi in proposte improvvisate
o frutto di mero campanilismo. Il Prof Piraino ha esposto limiti e potenziali
della riforma, individuando il limite nel referendum confermativo che i comuni
dovrebbero indire dopo l’approvazione dei 2/3 del consiglio comunale, nei
rischi di mancata disciplina dei referendum negli statuti comunali cui
l’assessorato regionale non saprebbe come rispondere e altro limite è quello
della soglia dei 150 mila abitanti che deve essere mantenuta dai 9 consorzi
individuati dalla legge, soglia che impedirebbe ai comuni desiderosi di aderire
ad altri consorzi di uscire da quello delle ex provincia qualora il numero di
abitanti del comune fosse necessario per raggiungere la soglia stessa. Il
Deputato Raia ha difeso la legge che ha dovuto superare le resistenze che sono
venute dall’aula e i numerosi voti segreti cui si è dovuto far fronte,
considerato che per programma di coalizione si doveva procedere all’abolizione
delle province e si doveva far in fretta per evitare di rinnovare con le
elezioni enti che poi sarebbero stati soppressi, e l’ha definita la riforma
delle riforme che cambia profondamente il rapporto tra regione comuni. Il Prof. Caserta ha descritto la
perimetrazione come la individuazione di una giurisdizione ottimale che non
deve essere necessariamente ampia così da creare economie di scala, ma ristretta così da valorizzare le risorse
speciali di un determinato territorio e ha evidenziato come questa esigenza
sarebbe stata soddisfatta meglio se vi fosse stata la possibilità di aderire a
consorzi diversi sulla base della materia della diversa materia. Il Prof. Andò
concludendo ha messo in guardia dall’attribuire paternità politiche ai nuovi
consorzi perché ciò li espone a gravi rischi di fallimento, tenuto conto che
sia nella delibera dei consigli, che nel referendum, armi molto potenti di
interdizione sono nelle mani delle minoranze e ha evidenziato il ruolo dei
sindaci nel rivolgersi alle popolazioni e la necessità che quanti più corpi
intermedi si coalizzino a sostegno di una qualsiasi proposta di libero consorzio,
tenuto conto degli ostacoli imposti dal legislatore, difficilmente emendabili
per la situazione politica all’Ars, che pregiudicano fortemente la formazione
di nuovi consorzi.
S.P. - I Vespri
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