venerdì 9 maggio 2014

Giarre. La Lettera del Mistero crea scompiglio nella Maggiorranza

Al Comune di Giarre quasi un mese fa è arrivata una lettera, mittente il Ministero degli Interni, quello retto da Angelino Alfano, leader nazionale del Partito Nuovo Centro Destra, in cui si sollevavano rilievi sul Piano di Risanamento Pluriennale (c.d. “Salva Giarre”) e si chiamava in causa il Collegio dei Revisori dei Conti. Questi ultimi pur avendo notizia dell’esistenza della missiva destinata al Comune di Giarre, che richiedeva il loro parere, ancora dopo un mese, non hanno visto recapitarsi nulla e per questo hanno scritto al Sindaco protestando. Il primo cittadino non è certo interessato a che i rilievi alla sua creatura –il piano di riequilibrio- vengano messi alla luce e possano finire presto sulla bocca di tutti, tecnici, politici e cittadini, sfortunati contribuenti. Se una lettera di questo tipo è stata recapitata al comune è certo che il sindaco avrebbe ad un tempo dovuto informare tempestivamente sia l’organo di controllo e di indirizzo politico, il consiglio comunale, sia l’organo che esercita un controllo tecnico, in posizione di terzietà, il Collegio dei Revisori dei Conti. Il fatto che ciò non sia avvenuto configura una grave anomalia, quantomeno di ordine politico, perché l’assemblea espressione della popolazione, della rappresentanza politica, non sarebbe stata messa a conoscenza dei rilievi e dunque delle possibili incongruenze, falle, di un provvedimento che ha essa stessa approvato. L’altra anomalia, il mancato coinvolgimento dei Revisori, fa cadere lunghe ombre sull’intero impianto del Piano di Risanamento, sarebbe la dimostrazione che i conti non tornano, come già da più parti era stato denunciato. Uno smacco senza possibilità di redenzione, una macchia indelebile su una sindacatura che della tecnica faceva il suo punto di forza, ma che per la tecnica rischia di azzerare tutta la sua credibilità, se questo piano dovesse essere bocciato. E allora si spiega chiaramente perché la lettera che scopre l’arcano non sia stata diffusa. Ma quello che è concesso ad un consulente privato non è concesso ad un pubblico amministratore: se il consulente persegue l’utile del cliente, talvolta -sia detto senza malizia- anche a scapito dell’interesse pubblico, può forse trovare la forma per fare l’interesse del privato celando qualche carta, ma un pubblico amministratore deve tenere in considerazione di essere in carica pro tempore, e si trova dinnanzi al principio di continuità delle istituzioni, e certo una carta cui non si da la dovuta attenzione può significare anni di costi per una intera comunità, e la connessa responsabilità politica dinnanzi alla città, ma anche verso i futuri amministratori, senza dire della condizione di ignoranza in cui viene messo il Consiglio Comunale e in particolare l’organo di revisione, per gli altri profili di responsabilità che si possono rilevare. Non è un caso che i revisori abbiano formalmente protestato per la mancata trasmissione della lettera di cui si è detto. I fatti sin qui narrati segnano forse un punto di non ritorno per l’entrata in clandestinità delle procedure amministrative all’interno del Comune di Giarre e non è chiaro cosa bisogna aspettarsi dai giorni a venire. Inevasa rimane la domanda su cosa sarà del piano di Risanamento, come si supereranno le obiezioni mosse? Con le dovute risposte tecniche o si proverà a via di intermediazione, di buoni offici di scranni senatoriali? Trascinare il ministero del leader di NCD dentro un pasticcio tutto giarrese frutto dell’intreccio tra malapolitica e pseudo tecnica non è un buon servizio da rendere al NCD e non è un buon servizio reso al buon andamento della gestione delle pubbliche amministrazioni. L’aura di mistero non circonda solo la questione della lettera sul piano di riequilibrio ma anche un importante passaggio di questa nuova amministrazione: la nomina di 5 avvocati e di un commercialista per il servizio di difesa e patrocinio del Comune. Non è chiaro sulla base di quali titoli verranno compiute le nomine, tenuto conto che l’avviso recita che le manifestazioni di interesse possono essere “eventualmente corredate da curriculum”. Dunque se il curriculum e i titoli sono considerati un accessorio, su quali criteri si fonderà la nomina? Un altro segreto. L’essere stati candidati nelle scorse elezioni nella coalizione del sindaco, o essere parenti, ascendenti, discendenti, coniugi di candidati, di trombati costituirà forse titolo? L’essere insomma sottobosco politico sarà rilevante? La lettera con manifestazione di interesse deve essere seguita o preceduta da lettera o telefonata di raccomandazione? Sono questi i titoli per questa selezione? Ma allora perché non rendere noti questi novelli titoli e fare una graduatoria di raccomandati e raccomandanti, potrebbe essere l’occasione per capire una volta per tutte chi decide a Giarre e sulla base di quali “titoli” il comune affida incarichi. La meritocrazia è solo slogan. E il potere a Giarre preferisce il segreto.

Spectator - I Vespri

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