sabato 11 ottobre 2014

Giarre. PRG, focus sulla perequazione

Diceva di avere il background progressista Roberto Bonaccorsi  e non perde occasione di giustificare i suoi atti amministrativi richiamando si all’autorità dei pareri dei soggetti più disparati.  Deve essergli sfuggito però quello che si  dice della perequazione (istituto del diritto dell’urbanistica non disciplinato nella Regione Siciliana e introdotto nel PRG Giarrese da un emendamento della maggioranza che “recepisce” l’atto di indirizzo della giunta) in un libretto edito in collaborazione tra la fondazione superprogressista di Massimo Dalema ItalianiEuropei e Cittalia Fondazione Anci Ricerche. Ecco cosa scrive Stefano Stanghellini (insegna Estimo all’Universita IUAV di Venezia): “La perequazione, la compensazione e l’incentivazione urbanistica in ambito nazionale hanno ricevuto finora solo episodici e parziali riconoscimenti dal legislatore nazionale. E purtroppo talvolta questi frammentari riconoscimenti sono stati generatori di ulteriori incertezze giuridiche, come nel caso dei suoli per l’edilizia residenziale sociale come standard urbanistico aggiuntivo. Talaltra hanno dato luogo a interpretazioni scorrette,lesive della ragione stessa della pianificazione. Si fa riferimento alla trascrizione nei registri immobiliari dei “diritti edificatori”generati dalla perequazione urbanistica, dalle compensazioni o dalle incentivazioni previste negli strumenti urbanistici (ar56 ticolo 5 comma 3 del decreto legge 70/2011 convertito con lalegge 106/2011). L’obbligo della trascrizione non basta. Il legislatore nazionale deve aggiungere che i “diritti edificatori” variamente generati dagli strumenti urbanistici dei Comuni possono trasferirsi solo fra proprietà immobiliari catastalmente individuate. Occorre ribadire che la loro generazione e il loro utilizzo hanno finalità progettuali e sono disciplinate dal piano urbanistico: quindi, questi “diritti edificatori” o “crediti edilizi” non se ne stanno “in volo”, non fanno “finanza creativa”, non sono “carta-moneta” prodotta dai Comuni attraverso la pianificazione urbanistica, di cui un qualsiasi operatore economico può appropriarsi mentre sono “in volo” per poi negoziarne con il Comune l’“atterraggio” e quindi il valore.” Quanto scrive il professore è sufficientemente chiaro è quindi dovrebbe essere bene accolto dall’amministrazione “trasparente”, in più ha il pregio di essere scritto su una fonte accreditata di grande progressismo che fare sindaco del suo “background progressista”? Faremo anche di questo assieme alla perequazione “carta-moneta”? I contorni, le regole, la previsione progettuale, l’idea di citta cui la perequazione dovrebbe solo essere strumentale non ci sono, che fare? L’idea poi che dei diritti edificatori se ne stiano “in volo” in attesa dell’”atterraggio” che genera “valore” rende in tutto e per tutto l’immagine di una urbanistica esposta alla mercè di avvoltoi della speculazione, in una città in cui le incompiute sono patrimonio genetico il rischio è che Giarre sarà esempio della peggiore urbanistica e a quel punto non Basterà né il Mercato del Contadino né Girare Pagina.

di Spectator

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